Orecchini Goccia Azzurra

Descrizione

Orecchini Goccia Azzurra a forma di goccia d’acqua fatti a mano in ceramica con base in acciaio anallergico.

Orecchini Goccia Azzurra: terra, aria, fuoco e acqua

I quattro elementi e la pratica della ceramica
La pratica della ceramica si avvale di tutti e quattro gli elementi naturali: terra, acqua, aria e fuoco.
L’impasto di terra e acqua forma l’argilla che può essere facilmente modellata, grazie all’aria il manufatto realizzato può essiccarsi ed essere così pronto al contatto col fuoco. La cottura trasformerà completamente e irreversibilmente l’oggetto in terracotta, e la sua esistenza supererà i secoli.

Il quinto elemento

Tra Quintessenza, Amore ed Etere
Gli orecchini Goccia Azzurra hanno la forma dell’acqua e il colore del cielo, ma sono fatti di terra e fuoco!
Questi piccoli gioielli conservano il segreto di tutti e quattro gli elementi naturali, più uno.
Avete mai sentito parlare di Quinto Elemento? Certo, il celebre film di Luc Besson, ma c’è di più.
L’alchimista la chiamerebbe la “quintessenza”, ciò di cui è permeata ogni cosa, il buon Luc Besson lo definì come “amore”. Ma la ricerca della definizione di questo elemento complesso vanta origini ben più antiche con la filosofia classica greca in cui assunse il nome di “etere”.

Penso che negli oggetti fatti a mano, con cura e amore questo elemento così sfuggente rimanga in qualche modo intrappolato.
Provo spesso questa sensazione e spero di restituirla a mia volta nelle cose che faccio!

Per l’occasione scomodiamo l’illustre Platone:
« La terra vera e propria, la terra pura si libra nel cielo limpido, dove son gli astri, in quella parte chiamata etere da coloro che sogliono discutere di queste questioni; ciò che confluisce continuamente nelle cavità terrestri non è che un suo sedimento. Noi che viviamo in queste fosse non ce ne accorgiamo e crediamo di essere alti sulla terra, come uno che stando in fondo al mare credesse di essere alla superficie e vedendo il sole e le altre stelle attraverso l’acqua, scambiasse il mare per il cielo. »
(Platone, Fedone)